Roberto Mancini numero 10 Sampdoria

Bentornato Mancio, gli scarpini che l’hanno fatto diventare un mito

Sembra sia destino, vincere tanto con il club che è diventato la tua seconda casa, andare prima in Inghilterra, poi in Turchia e vincere ancora, e infine, a distanza di sei anni, ritornare nella squadra d’adozione, l’Inter, osannato dai tifosi, a cercare di risanare un gruppo che nel frattempo si è smarrito.

Roberto Mancini numero 10 Sampdoria

Questa è l’ultima missione da compiere per Roberto Mancini, che ritrova una società cambiata, un nuovo presidente, nuovi giocatori e che domenica dovrà cercare di superare l’esame più difficile: Il Derby. Non dimentichiamoci, però, ciò che ha aiutato “il Mancio” a diventare quello che è oggi: il suo passato da calciatore, dai maestri da cui ha assimilato le basi e dove ha mosso i primi passi. Ma soprattutto con quali scarpe ha regalato tante magie.

Bologna (1981-82) Scarpino artigianale – I primi passi in serie A

Mancini ai tempi del Bologna in Serie A

Mancini si affaccia alla finestra del calcio che conta a 16 anni, un’età da predestinato. Lo scarpino è ovviamente nero con logo bianco: l’azienda può sembrare Valsport, ma è difficile dirlo con sicurezza. Il Bologna dovette retrocedere dalla massima serie, ma il “Mancio” riuscì comunque a essere presente in ben 30 partite, lasciando il segno tra i tifosi rossoblu.

Sampdoria (1982- 97) Puma King / Asics Testimonial / Diadora / Kronos – Sotto la luce dei riflettori

Mancini con la maglia della Sampdoria Phonola

L’esperienza con la Sampdoria si trasforma presto in un trampolino di lancio: il rapporto con il maestro Boskov, ma soprattutto l’intesa con il compagno di reparto Gianluca Vialli, tanto letale da farli diventare “i gemelli del gol”. Uno scudetto nel 1991, due Coppe Italia, una Supercoppa italiana e anche una Coppa delle Coppe, nel 1990 ai danni dell’ nderlecht.

Sul versante scarpe da calcio sono stati i diversi i passaggi d’azienda per Mancini: parte con Puma King, che vestirà volentieri anche nei suoi primi match in Nazionale, passando poi da Diadora e Kronos, e stabilizzandosi poi con Asics Testimonial. In quel periodo l’azienda giapponese diventa anche sponsor tecnico dei “blucerchiati”. Forse “il Mancio” ha trovato lo scarpino perfetto.

Lazio (1997-00) Asics Testimonial – Il punto esclamativo di una carriera da sogno

Mancini e Ronaldo, sfida tra campioni

Riesce a contribuire alla storica vittoria dello scudetto della Lazio nell’anno del centenario. Ormai Mancini è un giocatore maturo, esperto, completo. Le armi preferite sono ancora le Testimonial, con le quali regala una perla che è rimasta nella storia del calcio: il gol di tacco in Parma – Lazio (1-3) con cui beffò un certo Buffon.

Leicester (2001) Asics Testimonial – Il tramonto di Bobby Gol

Mancini con la maglia del Leicester City

Mancini, in Inghilterra, firma un contratto di prova di un mese soltanto, contando solo 4 presenze senza gol. Si tratta della fine della carriera da giocatore, ma anche dell’inizio di un altra vita, quella che sta vivendo adesso, quella da allenatore.