Numero 7 pennarello Boyacà-Santa Fe

L’Independiente Santa Fe va in trasferta e dimentica a casa le divise: l’ultima spiaggia è la bancarella

Quello che è successo all’Independiente de Santa Fe nella trasferta di campionato contro il Boyaca Chicò è stato a dir poco comico e imbarazzante.

Nella 15esima giornata della Primera Divisiòn colombiana il club di Bogotà si è distinto non tanto per meriti calcistici – l’Independiente ha portato a casa i 3 punti vincendo 2-0 – ma perché per disputare match ha dovuto utilizzare delle divise di fortuna. Cosa è successo ve lo diciamo di seguito.

Santa Fe-Boyaca 2013

Il panico inizia a serpeggiare quando le squadre stanno per scendere in campo: il colore rosso delle maglie dell’Independiente è troppo simile in tonalità al colore della camiseta dei boyacences – che indossano la seconda uniforme (sfondo e colori scuri) – e il rischio è quello di non riuscire a distinguere i giocatori delle due squadre.

Tranquillamente si decide, come da regolamento, che l’Independiente, essendo in trasferta, deve cambiare divisa di gioco: bene, possiamo solo immaginare le facce dei magazzinieri quando si rendono conto che le maglie che dovevano usare per la partita imminente non erano a disposizione. Dimenticanza o sprovvedutezza non lo sappiamo, fatto sta che per risolvere il problema e uscire da questa situazione imbarazzante, i dirigenti dell’Independiente hanno chiesto al Boyacà di poter cambiare loro la divisa dato che giocavano in casa.

Santa Fe, maglia training numeri nastro adesivo

Ma la squadra di Tunja, spinto dalla forte rivalità, ha deciso di non concedere grazia all’avversario negando così il cambio di casacca chiesto dagli ospiti. Ma non si può non scendere in campo: bisogna trovare una soluzione rapida. Così, il primo tempo inizia con il club di Bogotà che indossa la maglia d’allenamento grigia targata Umbro (sponsor tecnico della squadra) a cui sono stati aggiunti i numeri sul retro realizzati, in loco, con un originale nastro adesivo medico bianco!

Sfida Boyacà-Santa Fe 2013

Si potrebbe dire che il problema è risolto: certo, mancano i nomi dei giocatori sulle maglie ma l’importante è che ci siano il numero, lo sponsor tecnico e che i giocatori non si confondano tra loro. Ma la ‘sfortuna’ non smette di accanirsi: l’alternativa fai-da-te risulta inefficace perché i marchi posteriori si staccavano a causa dell’umidità dell’ambiente e del sudore degli atleti. E siamo solo a fine primo tempo!

Ai dirigenti del club colombiano non resta altro che l’ultima spiaggia: invadere le bancarelle dello stadio e trovare le versioni ‘replica’ più somiglianti tra loro della camiseta blanca e acquistarle a poco meno di 7 dollari ciascuna. [ndr, non è un invito a comprare merce contraffatta]. Ovviamente, mancano i numeri ma il problema non si pone perché basta un pennarello rosso per creare numbering a mano libera sul retro della casacca: libera arte in libero stato!

«Abbiamo dovuto comprare (le maglie) a Tunja [città del Boyaca Chicoa, ndr] e disegnare i numeri. Ogni magia ci è costata 20mila pesos» ha dichiarato il presidente del club César Augusto Pastrana in una intervista radiofonica riportata dal quotidiano colombiano El Tiempo. Il risultato dell’operazione è stato questo.

Maglia replica numero pennarello Santa Fe

Fatto sta che la perseveranza a cercare soluzioni creative al problema avrebbe fatto invidia al signor Wolf di Pulp Fiction e ha fatto bene all’Independiente che porta a casa una vittoria in trasferta che gli consente di mantenere il primo posto in classifica.

Numero 7 pennarello Boyacà-Santa Fe

Dal canto suo il presidente dell’Independiente, ha fatto pubblica ammenda, per la divisa inusuale, verso tutti i partner commerciali del club (Honda, Néctar, Asista, BodyTech, Canal Capital, Bogotá Humana e Pierre D´Agostini) e lo sponsor tecnico Umbro, che hanno comunque resistito all’impasse ribadendo pubblicamente il loro impegno e la volontà di continuare a sostenere il primo campione di Colombia.

 

Del resto, si è cercato di mettere una pezza alla gaffe portando almeno in campo, nel secondo tempo, i colori sociali che identificano la squadra. I giocatori, invece, pare non si siano lasciati intimidire dalla situazione convulsa dato il risultato finale del match. Anzi, il centrocampista Yulián Anchico ha dichiarato, a fine partita, che fare il collage dei numeri gli ha ricordato la vicinanza al club motivandoli ancora di più ad esprimersi meglio sul campo.

Non sappiamo se ci saranno sanzioni della lega colombiana nei confronti della società per aver adottato questo escamotage. Né sappiamo quale sarà il trattamento che verrà riservato ai magazzinieri principali responsabili dell’episodio. Ma forse per quest’ultima curiosità dovremo guardare alla pagina della cronaca colombiana.