Giro d'Italia 2023

Le maglie del Giro d’Italia 2023

Maggio. Mare. Sole. Strade. Giro. Sono arrivate le tre settimane più attese dai ciclisti di tutto lo Stivale, tre settimane fatte di scatti, fughe, grida, tifo, salite e discese, cadute e risalite. Tre settimane di sudore e fatica, per tutti; lacrime e rimpianti, per tanti; gloria e ancora lacrime, sì, ma di gioia per uno soltanto. Colui che farà sua la Maglia più ambita. Quella rosa del Giro d’Italia.

Dall’Abruzzo alla Capitale, la Corsa Rosa del 2023 vivrà come sempre, da centosei edizioni a questa parte, su di un unico leitmotiv: la rincorsa al simbolo del primato, riassunto in quel panno rosa bramato dai migliori ciclisti di ogni latitudine. Un rosa che anche quest’anno, com’è dal 2018, reca le insegne Castelli. Una firma tra le più blasonate delle due ruote, che per la collezione stagionale del Giro stavolta strizza l’occhio anche al passato, senza però dimenticare innovazione e soprattutto stile. Italiano, ovviamente.

Maglia Rosa – Giro d’Italia 2023

La maglia più ambita, quella riservata al leader della classifica generale, inventata nel 1931 e immediatamente divenuta un instant classic dello sport mondiale, quest’anno si rinnova… guardandosi indietro, è paradossale ma è così. Castelli ha infatti disegnato un template – che si riverbera per tutta la collezione – il cui fulcro è rappresentato dal ritorno della tabella bianca, ovvero la sezione della maglia riservata agli sponsor della squadra del capoclassifica di turno.

Maglia rosa Giro d'Italia 2023

Un dettaglio che non sarà amato da tutti, probabilmente, per via del suo fagocitare gran parte del busto, a conti fatti smacchiandone una buona parte dall’icastico rosa; ma anche un dettaglio dall’innegabile sapore vintage, che soprattutto tra gli anni Settanta e Novanta del secolo scorso era stato uno stilema imprescindibile nella composizione della maglia.

Sempre a tema pubblicitario, permane una novità introdotta nell’edizione precedente e riguardante il title sponsor, Enel in questo caso, a cui viene riservata la maggiore visibilità sul petto; il logo dello storico organizzatore del Giro, La Gazzetta dello Sport, viene invece relegato a semplice fregio sul lato sinistro del busto.

Va da se che l’assonanza fra la Gazza e la Corsa Rosa è ormai radicata e inestirpabile dal ciclismo nazionale, motivo per cui il quotidiano milanese può tranquillamente permettersi di fare un passo indietro… qualcuno storcerà il naso, invece, dinanzi a una réclame che si fa sempre più onnipresente; anche se, in questo specifico caso, va dato atto a Enel che il suo semplice wordmark s’innesta un maniera non troppo brutale con le fibre rosa.

Quanto al resto, neanche quest’anno mancano dettagli di stile introdotti nelle passate edizioni e qui confermati, dato il consenso ricevuto. Su tutti il cursore della zip che, nella sua fattura, richiama le forme di quel Trofeo Senza Fine che dal 1999 ha il compito di celebrare degnamente colui che sale sul gradino più alto del podio; lo stesso trofeo, peraltro, viene ulteriormente richiamato nella zona posteriore-inferiore del colletto; quest’ultimo, stavolta nella parte frontale, reca infine il motto «Amore Infinito» che il Giro ha adottato negli anni più recenti.

Amore infinito sulla maglia rosa del Giro d'Italia 2023

Maglia Ciclamino – Giro d’Italia 2023

Si resta sui binari della memoria, quantomeno a livello cromatico, anche per quella che è probabilmente la maglia più stilosa del Giro… o almeno la mia preferita, concedetemelo!

Sicuramente la più fedele alla linea, dopo l’inarrivabile rosa. Il simbolo della classifica a punti – volgarmente degli sprint –, pur avendo avuto i suoi natali nel 1967 sotto il rosso, ha fatto la storia sotto il ben più vivo ciclamino, tinta che ha ripreso definitivamente il suo posto nell’arcobaleno del Giro in coincidenza con l’edizione del centenario (2017).

Maglia ciclamino Giro d'Italia 2023

Proprio sopra la maglia riservata alla velocità per antonomasia, si può meglio notare la commistione fra passato e presente. L’inserimento della tabella bianca, infatti, è stato in qualche modo reso più morbido dai designer Castelli tramite un escamotage che richiama, a livello grafico, una bandiera a scacchi o comunque la striscia della linea del traguardo, unica deputata a sancire chi si approprierà delle insegne ciclamino.

Una maglia che, a una visione d’insieme, è forse la più armonica di questa edizione, sicuramente la meno lesa dalla pubblicità: una maglia sobria e quasi ministeriale, aggettivo quest’ultimo scelto non a caso dato che proprio il Ministero degli Affari Esteri, tramite l’Agenzia ICE, ne è l’insolito title sponsor tramite la semplice stringa web Madeinitaly.gov.it.

Maglia Azzurra – Giro d’Italia 2023

E dopo tanta tradizione, si arriva alle dolenti noti… quantomeno per chi ha ormai qualche anno, e anche quest’anno è suo malgrado messo davanti a una maglia azzurra.

Eh sì, perché sarebbe l’ora di parlare del Gran Premio della Montagna, la più antica classifica collaterale della Corsa Rosa: nata nel 1933, ben presto assurse a traguardo quasi paritario rispetto alla graduatoria generale, fino a meritarsi dal 1974 un vero e proprio indumento dedicato. Insomma, una maglia che al pari della rosa ha fatto davvero la storia del Giro, e non solo del Giro.

Giro d'Italia 2023 maglia azzurra

Una storia scritta in verde, quello delle montagne per l’appunto. La storia di Bartali, Coppi, Gaul, Fignon, Chiappucci, Pantani… la Storia quella vera, quella con la S maiuscola.

Una storia tradita, mi sia permesso, da ormai undici anni. Da quando i soldi, proprio i soldi nel vero senso del termine, quelli di Banca Mediolanum, hanno fatto sì che il colore della storia, il verde, lasciasse spazio al colore della finanza, l’azzurro. Un colore che, e aggiungo purtroppo, sta andando a radicarsi sempre più fra le nuove generazioni, col suo title sponsor sempre più saldo all’immagine della Corsa Rosa.

Eccoci quindi a parlare di una maglia azzurra… che l’avrete intuito, non riesco e credo mai riuscirò ad accettare per una pura questione di principio – riuscite a immaginare il Tour de France che rinuncia a una sua icona qual è la maillot à pois? Non ci riuscite? Ecco, mi sembrava…

Torniamo nei ranghi e cerchiamo di trarre qualcosa di buono da questo capo, ad esempio aguzzando la vista circa dettagli del template Castelli che proprio sopra l’azzurro spiccano decisamente: il richiamo al nostro tricolore, che cinge la parte interna del colletto; il wordmark della Corsa Rosa, dall’effetto pixelato e quasi mascherato nella zona inferiore del busto; e il fatto che, a differenza della canonica maglia rosa, le altre maglie collaterali recano il semplice logo del Giro nella zona posteriore-inferiore del colletto.

Dettagli che, per quel che mi riguarda, non cancellano l’errore storico-cromatico che permea questa maglia. Una iconica maglia verde, un tempo; una semplice maglia azzurra, oggi.

Maglia Bianca – Giro d’Italia 2023

E si arriva alla fine andando in… bianco, il colore riservato al miglior giovane (Under-26) del Giro. Una maglia nata nel 1976 per una graduatoria risalente a sette anni prima, ma che nel corso delle edizioni è stata fin troppo bistrattata se non dimenticata, per ritrovare infine dignità e stabilità solo con l’inizio di questo secolo.

Giro d'Italia 2023 maglia bianca

Sulla maglia in sè, non c’è molto da dire: è bianca! Ma è curioso notare come, per questo motivo, proprio la tabella che tante volte abbiamo citato finora, qui risulta del tutto mimetizzata col template; consegnandoci una maglia del tutto integra sul versante cromatico, paradossalmente ancor più rispetto alla capofila rosa.

Effetto voluto o semplice coincidenza? Fatto sta che, ironia della sorte, stavolta tocca a Intimissimi, da qualche anno il title sponsor di riferimento di questa graduatoria, provare a dare un tocco di colore a questa (fin troppo) linda maglia.

Quattro maglie, due firme

Tutte le maglie del Giro recano la firma di Castelli, che ne ha curato lo stile che abbiamo appena descritto. Tuttavia il marchio della Manifattura Valcismon non è il solo autore di questi lavori… infatti le maglie, oltre al classico scorpione di Castelli, sono griffate anche dal logo Sitip che ne ha invece curato la realizzazione tecnica.

Giro d'Italia 2023 logo Sitip

Pur senza balzare agli onori della cronaca, è dal 2014 che l’azienda bergamasca si occupa di fornire i tessuti dei capi della Corsa Rosa, ogni anno sempre più evoluti oltreché sostenibili: in particolare, sono 15 le bottiglie di plastica da cui vengono ricavate le fibre tecniche Native-Game Light, Native-Pirata e Native-Leader che compongono i vari pannelli delle maglie.

Se poi tutta questa tecnologia servirà a stare lì davanti a tutti… crediamo che com’è dal 1909 ad oggi, conterà soprattutto una cosa più di tutto: il sudore che impregnerà la maglia. Sempre più di tutto.


Photocredits | @giroditalia | castelli-cycling.com