Batistuta con la maglia della Fiorentina 1992-1993

Il caso delle svastiche sulla maglia della Fiorentina 1992 firmata Lotto

Oggi, per il Venerdì Vintage, torniamo al 1992 per ricordare lo spinoso caso della maglia da trasferta della Fiorentina prodotta da Lotto.

Balzò agli onori delle cronache per la grafica in diverse tonalità di viola che ricopriva le maniche e la parte superiore, formando fatalmente un’involontaria moltitudine di svastiche.

Batistuta con la maglia della Fiorentina 1992-1993

A prima vista dal design geometrico emerge una certa confusione di linee spezzate e sfumature difficile da decifrare, ma guardando nel dettaglio e isolandone singole componenti, appaiono inequivocabilmente decine di svastiche sparse tra spalle, petto e maniche.

La svastica sulla maglia da trasferta della Fiorentina 1992-1993

Tutto ciò non passò inosservato per molto. Il polverone si sollevò a fine novembre ’92, dopo due trasferte consecutive in cui la Fiorentina giocò in bianco a Brescia e Napoli. Tutto nacque da una lettera scritta da un lettore al quotidiano l’Unità, nella quale veniva segnalato lo sconcerto conseguente a tale scoperta, subito collegato ad un tema molto in voga in quel periodo ma sempre attuale: razzismo e simbologie filonaziste nelle curve.

Simone ed Effenberg 1992-93

Ma non fu solo l’Unità ad occuparsi del caso.
Citiamo dal Corriere della Sera del 1° dicembre 1992, pagina 42:

“Sotto accusa la divisa da trasferta della Fiorentina, bianca per la quasi totalità , ma viola e nera nella parte superiore. Viola come il colore classico della società toscana, nera come le “greche” che disegnano curiosi decori. Qui sta il punto. Quei decori hanno qualcosa di sinistro: assomigliano a svastiche, anzi sono vere e proprie svastiche. Piccole, forse impercettibili allo sguardo distratto, certo impercettibili agli occhi lontani dei tifosi seduti in tribuna e comunque attenti ad altri particolari. Ma la cosa non è sfuggita a un attento lettore dell’Unità , attento e certo suggestionato dal ritorno sulle scene europee dell’incubo nazista e dallo sventolio funesto di vergognose bandiere sugli spalti di alcuni stadi italiani. Guardando lì , intorno alle spalle di Batistuta, Laudrup e Carobbi, il lettore scopre il disegnino della croce uncinata, frutto della sovrapposizione di elementi decorativi modulari: il gergo tecnico dei fabbricanti di maglie, in questi ultimi anni impegnati in una corsa all’arabesco più ardito, aiuta a capire ma non a cancellare lo stupore per un effetto ottico onestamente sgradevole, anche se involontario.

Colpa di chi, allora? Del computer, che ha assemblato i disegnini secondo un procedimento casuale, affidato a canoni estetici molto in voga in questi ultimi anni: basti pensare agli effetti cromatici della maglia della nazionale olandese, tutta giocata sulle tonalità dell’arancione, o ai disegni geometrici che ormai compaiono su molte divise sociali.”

Articolo L'Unità, maglia Fiorentina svastiche

La risposta di Fiorentina e Lotto non si fece attendere.
Questo il comunicato congiunto delle due società, diramato in seguito alle polemiche scaturite dal caso:

“In relazione a quanto rilevato da alcune fonti in ordine al fatto che il “design” delle maglie da gioco della Fiorentina sembrerebbe riprodurre, in alcune sue parti, l’immagine di una svastica, la Fiorentina e la Lotto s.p.a. ritengono opportuno, ancorché del tutto evidente, sottolineare il carattere assolutamente fortuito e casuale dell’effetto ottico causato dal sovrapporsi di alcune linee del complesso disegno geometrico a greca serialmente riportato su dette maglie.

La Fiorentina e la Lotto non intendono fornire il benché minimo spazio per strumentalizzazioni da parte di ambienti o personaggi le cui aberranti ideologie non trovano neppure lontanamente o indirettamente alcun riscontro nell’attività e nell’immagine delle suddette società. Proprio per tale ragione la Fiorentina e la Lotto, per evitare qualsivoglia equivoco, più o meno disinteressato, hanno comunque deciso di cessare immediatamente l’uso delle maglie in questione“.

Quelle maglie, tanto discusse, furono prontamente ritirate e sostituite con questa versione molto basic: casacca completamente bianca con sottili finiture viola di bordi e colletto.

La maglia da trasferta della fiorentina 1992-1993 ripulita dalle svastiche

Radice allenatore Fiorentina 1992-1993Sul caso espresse la sua opinione anche Gigi Radice, all’epoca (ancora per poco) allenatore dei viola: “Sono contento della decisione presa di comune accordo tra la Fiorentina e la Lotto di cambiare le maglie che utilizziamo in trasferta. Come ho già detto ieri a Napoli, né io né i giocatori ci eravamo accorti che le iniziali incrociate della Lotto, la ditta che ci fornisce le maglie e le scarpe da gioco, formassero una svastica.

La decisione presa mi fa molto piacere poiché conferma che da parte della Fiorentina e della stessa industria di Treviso c’era buona fede. Penso che a nessuno sia passato per la mente di contrabbandare la svastica su una maglietta da calcio.

Le quasi svastiche sulle maglie Ltto del Maccabi Haifa 1993-1994

Chiudiamo con una curiosità. La Fiorentina eliminò drasticamente quel modello controverso. Ma quella grafica contorta, vide la luce in seguito? Ebbene, la risposta è sì.

Ciò avvenne nel paese per ovvi motivi più lontano dalla concezione politica di una svastica: in Israele, sulle maglie del Maccabi Haifa. Ovviamente con le opportune modifiche del caso, infatti le “greche” furono ritoccate quel tanto che basta per non formare delle estremamente inopportune svastiche.

Che idea vi siete fatti di questa storia?

Photocredit parziale: classicfootballshirts.co.uk