Il progetto City Edition, introdotto con l’avvento di Nike come sponsor ufficiale della NBA, è giunto ormai alla sua nona stagione, ed è evidente da tempo che la corda sia stata tirata fin troppo. Nel corso degli anni, il connubio creativo tra il colosso dell’abbigliamento sportivo e gli uffici marketing delle trenta franchigie ha prodotto qualche design interessante, ma anche molti look dimenticabili e dei veri e propri orrori stilistici. È proprio di questi ultimi che ci occuperemo, con malcelato masochismo, nelle prossime righe. Halloween è passato, ma Natale è sempre più vicino. Qualora siate costretti a fare un regalo a qualcuno che non vi va particolarmente a genio, questo è il catalogo che fa per voi; ecco le peggiori City Edition (ovviamente in base a gusti soggettivi) indossate dalle trenta squadre NBA dal 2017 a oggi!
Atlanta Hawks: City Edition 2023/24

La base di questa maglia sarebbe anche elegante, con lo sfondo nero e i fianchi azzurri che richiamano i tempi in cui gli Hawks giocavano a St. Louis. A rovinare tutto è l’incomprensibile scelta di riportare sul petto la sigla della città, “atl”, in stampatello minuscolo, con la dimensione dei caratteri che cresce lettera dopo lettera. L’ufficio marketing degli Hawks si è giustificato affermando che tutto ciò rappresenta il concetto di “ascensione” (da non confondere con il concetto di Fistalloni), ma il risultato sembra più che altro rispondere alla domanda: “Cosa succede se lasci un ragazzino di prima media a giocare con Microsoft Word?”.
Boston Celtics: City Edition 2025/26

Ufficialmente, si tratta di una rivisitazione della City Edition 2017/18. La versione originale era ispirata dall’iconico parquet incrociato del Boston Garden, mentre questa vuole essere un tributo all’oro dei diciotto titoli NBA conquistati dai Celtics. Sarà, ma quello che si vede è una divisa che sembra provenire da una bancarella del mercato rionale, su cui i colori delle squadre vengono invertiti per non violare il copyright. Questa uniforme bianca e gialla è infatti la prima, nella lunga e decorata storia della franchigia, a non presentare alcuna traccia di verde.
Brooklyn Nets: City Edition 2023/24
Fin dagli albori del progetto City Edition, i Nets hanno proposto design ispirati alla vivace scena artistica di Brooklyn. Dopo il successo delle uniformi con la trama sui fianchi che omaggiava Notorious B.I.G. e l’imprevedibile affetto suscitato dalle bizzarre divise dedicate a Jean-Michel Basquiat, nel 2023 la scelta ricade su Brian Donnelly, meglio conosciuto con il nome d’arte “KAWS”. A differenza di “Biggie” e di Basquiat, il pittore, scultore e designer newyorchese è ancora tra noi, e si propone di realizzare personalmente il design della nuova City Edition. Sarebbe davvero interessante reperire una registrazione del meeting finale, quantomeno per vedere la faccia degli astanti mentre il maestro svela orgoglioso il suo capolavoro.Charlotte Hornets: City Edition 2019/20
Ricetta semplice e veloce per disegnare una divisa brutta: farla completamente grigia sbiadita, sminuendo del tutto i colori tradizionali, e piazzare sul petto, a caratteri cubitali, la sigla con cui la squadra viene indicata in televisione.Chicago Bulls: City Edition 2019/20

Si sa: la linea che divide il coraggio dall’incoscienza è molto sottile. Però, in questo caso, c’è di mezzo anche la reputazione dei giocatori. Qual era l’idea dei designer? Valorizzare il logo dei Bulls? Rompere gli schemi? Permettere ai tifosi di farsi vedere meglio al buio, mentre rincasano dallo United Center? A diversi anni di distanza, non è ancora chiaro. La certezza è una sola: il risultato finale, come si dice a Milano, è “un po’ too much”.
Cleveland Cavaliers: City Edition 2019/20
Anticipando quello che sarebbe stato il tema principale della stagione 2021/22, i Cavs utilizzano questa City Edition per raccontare la storia grafica della franchigia, con ogni dettaglio che può essere ricondotto a una diversa epoca. L’idea non è certo da buttare (infatti, la stagione 2021/22 è forse quella in cui il progetto City Edition ha dato il suo meglio), ma l’esecuzione lascia abbastanza a desiderare, con un effetto-macedonia reso ancora più fastidioso da quella maledetta abbreviazione sul petto.Dallas Mavericks: City Edition 2017/18
A proposito di sigle, i Mavs inaugurano il progetto City Edition presentando un design tanto assurdo, quanto poco pertinente con l’identità stilistica della franchigia. Un look ispirato, a detta dell’ufficio marketing, dalla “vibrante” vita notturna di Dallas.Denver Nuggets: City Edition 2024/25
5280 piedi equivalgono a un miglio. Un miglio è, all’incirca, l’altezza di Denver rispetto al livello del mare, tanto che la città viene soprannominata “Mile High City”. Visto che il concetto non è stato espresso in maniera abbastanza chiara con la scritta “5280” impressa sulle lunette dei tiri liberi, perché non riportare il numero al centro di una maglia, sostituendolo al nome della città o della squadra? E visto che la divisa presentata nel 2023, scura con numeri gialli, non è stata sufficiente, perché non ribadire la proposta su una tenuta completamente bianca, attraversata da confuse linee arcobaleno?Detroit Pistons: City Edition 2020/21
Questa divisa espone in modo palese la mancanza d’impegno da parte del team creativo dei Pistons: stessi colori presenti sull’uniforme principale, stesso font per i numeri e nessuno spunto grafico degno di nota, se non una blanda raffigurazione del soprannome e del nome della città in uno stile che ricorda vagamente il logo di una casa automobilistica. Un compitino di cui non c’era assolutamente bisogno.Golden State Warriors: City Edition 2022/23

L’intento che sta dietro a questo design, firmato dall’artista Allison Hueman, è sicuramente lodevole: omaggiare le donne e le minoranze che hanno reso grande la Bay Area. Il risultato finale, visto sul parquet, è a dir poco balzano, a tratti inquietante.
Houston Rockets: City Edition 2020/21
L’azzurro dello sfondo è un omaggio a una vecchia squadra… Di football, gli Houston Oilers. Per il ridicolo soprannome della città (“H-TOWN”) sfoggiato sul petto, è stato scelto un piattissimo font bianco che verrebbe sconsigliato persino da WordArt. Ma soprattutto, questa divisa verrà associata per sempre alla panza di James Harden, il quale si presentò visibilmente fuori forma al training camp dei Rockets prima di fare le valigie in direzione Brooklyn.Indiana Pacers: City Edition 2022/23
Questa uniforme è stata disegnata con l’intento di omaggiare l’architettura della Gainbridge Fieldhouse, ovvero la casa dei Pacers. Come spesso accade, il risultato finale dà un effetto completamente diverso. In questo caso, sembra che i giocatori vengano attraversati da un tunnel spazio-temporale, una via di mezzo tra l’armadio di Narnia, lo Stargate e il traforo del Monte Bianco.Los Angeles Clippers: City Edition 2023/24

I Clippers, in collaborazione con l’artista locale Jonas Wood, propongono un design potenzialmente elegante, ma banalizzato dalla pigra abbreviazione “Clips” sul petto. Oltretutto, i colori scelti non hanno nulla a che spartire con l’identità stilistica della squadra nel 2023. Sono invece più affini al look introdotto l’anno successivo, quando infatti è stata presentata la versione celeste di questa City Edition.
Los Angeles Lakers: City Edition 2022/23
Gli scrittori e i giornalisti vengono spesso colpiti dalla cosiddetta “sindrome del foglio bianco”, ovvero da quella situazione d’impasse che blocca momentaneamente ogni flusso creativo. Dal canto loro, i designer dei Lakers sono stati colpiti dalla “sindrome della maglia bianca”. Eccoli dunque sfornare questa piattissima divisa, dominata dalla scritta “Los Angeles” rappresentata con il font ufficiale della squadra. Come spesso accade, la giustificazione è peggiore del danno: “è ora che i giocatori attuali riempiano le pagine bianche e scrivano la loro storia”. No, forse è ora che i creativi dei Lakers si sforzino un po’ di più.Memphis Grizzlies: City Edition 2023/24
La perversione per le sigle contagia anche i Grizzlies, che propongono questa divisa completamente nera con l’abbreviazione “MEM” a dominare la maglia. L’idea di raffigurare le tre lettere come se fossero i graffi lasciati dagli artigli di un grizzly non è di per sé malaccio, infatti l’escamotage viene già utilizzato sui fianchi della Statement Edition. Messa così, al centro dell’attenzione, la scritta sembra però un codice a barre, o una serie di QR code. Magari, inquadrandoli, si avrà la spiegazione del perché i numeri sulla maglia siano dorati.Miami Heat: City Edition 2023/24
Dopo il clamoroso successo della serie “Vice City” e la creativa parentesi delle “ransome note uniforms”, sulle quali ogni lettera rappresentava un’epoca differente, nel 2023 gli Heat aprono un nuovo capitolo, dedicato alla famigerata “Heat Culture”. Il design non è completamente da buttare, ma il concetto alla base è sicuramente il meno originale, tra quelli proposti a partire dal 2017. Quantomeno, la versione successiva offriva una variazione ai colori abituali della franchigia, strizzando l’occhio al rosso delle origini. Il nero scelto nel 2023, invece, è preso pari pari dalla Icon Edition, utilizzata tuttora dalla squadra.Milwaukee Bucks: City Edition 2021/22
Per celebrare i 75 anni della NBA, le trenta franchigie hanno ricevuto un’indicazione precisa per le loro City Edition: creare la nuova divisa mixando gli stili di quelle passate. Un’idea a conti fatti vincente; quell’annata è stata indubbiamente la migliore del progetto City Edition, piena di proposte accattivanti. L’unica a fare eccezione è quella dei Bucks. Certo, il tema è stato rispettato, ma i creativi di Milwaukee sono riusciti nell’impresa di riunire in una singola uniforme gli aspetti stilistici peggiori di ciascuna epoca. Niente di tragico, rispetto ad altri obbrobri che stiamo analizzando, ma potevano sicuramente venir fuori combinazioni migliori.Minnesota Timberwolves: City Edition 2022/23

Meritano una menzione di disonore le edizioni del 2019/20 e del 2020/21, caratterizzate dalle stupide sigle MSP (che quantomeno è la codifica aeroportuale di Minneapolis – St. Paul) e MINN (che non vuol dire nulla). Quelle divise, però, avevano almeno dei colori pertinenti con la storia grafica dei T’Wolves. La versione presentata nel 2022 viene spiegata come un omaggio alla “vibrante comunità creativa” del Minnesota. Che è un modo neanche troppo fantasioso per dire: “Non fatevi domande, ci pagano per questo”. Come direbbe un noto filosofo meneghino: la mia intelligenza artificiale, con 30 euro, la faceva meglio.
New Orleans Pelicans: City Edition 2020/21
Il problema non sta tanto nello svolgimento, tutto sommato inevitabile, quanto nel tema proposto: “Il candidato rappresenti su una divisa la bandiera della città di New Orleans”. Quel che ne deriva è una delle cose peggiori mai viste su un parquet NBA.New York Knicks: City Edition 2020/21
Questo look, disegnato in collaborazione con il brand newyorchese Kith, vuole probabilmente richiamare la street life della Grande Mela. Lo slogan “City Never Sleeps” circonda il numero sul petto, assumendo la caratteristica forma delle scritte sui tombini di Manhattan. Forse, però, questo design starebbe meglio su felpe, t-shirt e cappellini, più che su una divisa da gioco.Oklahoma City Thunder: City Edition 2023/24

Una mattina del 2023, i creativi dei Thunder si sono svegliati con due idee molto chiare per la nuova City Edition: usare tutti i colori sociali della squadra, tranne quelli principali, e utilizzare come sfondo pezzi dei vari loghi ufficiali, disposti apparentemente a casaccio. Il risultato? Un po’ cringe, qualora il termine si utilizzi ancora.
Orlando Magic: City Edition 2020/21

Questa uniforme è un evidente richiamo alle divise indossate, agli albori della franchigia, da Penny Hardaway e Shaquille O’Neal, con le striature e la stella al posto della lettera “A”. Allo stesso tempo, il nuovo design vuole celebrare la rinomata produzione di agrumi della Florida. Sulla carta, una bella idea; peccato che tutto venga rovinato da quella scellerata abbreviazione. Cosa diamine significa “Orla”?? La speranza è che sia un tributo occulto al personaggio di Derry Girls (serie consigliatissima).
Philadelphia 76ers: City Edition 2022/23
Intento dichiarato: celebrare la lunga storia cestistica di Philadelphia con lo stile degli albori. Risultato: una via di mezzo tra l’insegna di una cartoleria e una raccolta di fiabe degli anni Settanta.Phoenix Suns: City Edition 2017/18
Trattandosi di considerazioni puramente soggettive, ci sono due aspetti di questa uniforme che non riesco proprio a digerire. Il primo sono i colori scelti, che rimandano più ai Sacramento Kings, che ai Phoenix Suns. Il secondo, ormai abusato per decenni da diverse franchigie, è quel “Los Suns”, che fa seguito ai vari “Los Spurs”, “Los Lakers” o “El Heat” visti in passato. Basta aggiungere un articolo per omaggiare a dovere la vasta comunità ispano-americana?Portland Trail Blazers: City Edition 2022/23 e 2025/26
Prima che il Milan dedichi una divisa all’aeroporto Silvio Berlusconi, i Blazers anticipano i tempi sfoggiando un’uniforme ispirata dallo scalo internazionale di Portland. La sigla aeroportuale PDX domina la tradizionale fascia obliqua, marchio di fabbrica della squadra fin dal 1977. La trama all’interno della fascia riprende la celebre (a quanto pare) moquette del Portland International Airport, sulla quale i viaggiatori amano scattarsi dei memorabili selfie. I creativi dei Blazers sono stati talmente entusiasti della loro trovata, che hanno reintrodotto questa City Edition nella stagione 2025/26.Sacramento Kings: City Edition 2020/21
Come i Cavs nel 2019, anche i Kings, un anno dopo, giocano d’anticipo sul progetto City Edition Mixtape. Questo strambo design mischia diversi tratti stilistici delle epoche precedenti; l’azzurro dei dettagli è un retaggio dei primi Kings visti a Sacramento, e gli scacchi sui lati riprendono la famosa maglia Alternate di metà anni Novanta. Spoiler: il mix di stili riuscirà molto meglio nella stagione successiva.San Antonio Spurs: City Edition 2017-2020
Nel trentennio in cui Gregg Popovich è stato al timone, gli Spurs hanno badato più alla sostanza, che alla forma. Prima della recente riapparizione dei “Fiesta Colors”, le uniche variazioni ammesse al consueto bianco-nero-argento sono state una divisa grigia, utilizzata come terza maglia tra il 2012 e il 2022, e i camouflage militari; in segno di tributo alle forze armate, San Antonio ha sfoggiato delle tremende livree a chiazze dal 2012 al 2017. Quando Nike ha bussato alla loro porta, imponendo di creare una City Edition, gli Spurs sono stati costretti ad allestire un ufficio marketing. I neoassunti creativi hanno scelto di loro sponte, per nulla influenzati dallo sguardo torvo di Popovich e colleghi, di mantenere la vecchia linea, aggiornando semplicemente la tonalità. Dopodiché, la dirigenza ha mandato un messaggio a Nike: “Ecco la nostra City Edition. Ora facciamo che siamo a posto così, almeno per i prossimi tre anni”. DISCLAIMER: parte di quanto scritto finora potrebbe non corrispondere fedelmente alla realtà.Toronto Raptors: City Edition 2018/19
Da quando Drake è diventato il loro “Global Ambassador”, i Raptors hanno omaggiato il celebre rapper canadese e il suo marchio di abbigliamento, OVO Clothing, con una serie di uniformi dai dettagli dorati. Nel 2017, sulla prima City Edition targata Nike, è stato aggiunto un altro elemento: una freccia che punta verso l’alto, all’interno della quale compare la scritta “NORTH”. ‘Na cafonata, vero? La situazione non poteva che peggiorare cambiando il colore dello sfondo, da nero a bianco. Il risultato sembra la scatola di cioccolatini che avete portato da vostra zia lo scorso Natale. L’immotivato entusiasmo per questo design è stato tale da ispirare le tre divise principali utilizzate dai Raptors a partire dal 2020.Utah Jazz: City Edition 2025/26
I creativi dei Jazz hanno avuto il braccino piuttosto corto, presentando solamente tre City Edition in nove anni. Poche ma buone, visto il successo della versione in diverse tonalità di arancione inaugurata nel 2017 (ispirata agli spettacolari tramonti sul deserto dello Utah) e alla variante “Dark Mode” introdotta nel 2020. L’edizione svelata nel 2025 mantiene lo stesso concetto, ma lo schema di colori scelto (nero sfumato e azzurro ghiaccio) appare decisamente più forzato.Washington Wizards: City Edition 2024/25
Quello proposto nel 2023 è forse il design più contorto mai proposto da una franchigia NBA, ma quantomeno era motivato: i dettagli color ruggine, le linee oblique e il font della scritta “The District” richiamavano infatti l’epoca in cui venne fondata la capitale statunitense. La versione chiara, presentata l’anno dopo, non ha altra giustificazione se non la pigrizia. Una delle peggiori divise della storia NBA, che oltretutto ha accompagnato le gesta di una delle peggiori squadre della storia NBA.Queste erano le peggiori City Edition indossate da ogni franchigia NBA tra il 2017 e il 2026. Quale fra queste popolerà maggiormente i vostri incubi? Quale regalerete all’odioso cuginetto appassionato di basket? E avete altre menzioni di disonore? Fatevi sotto nei commenti!


